A Venezia, poi, il forestiero deve accettare il perdersi. Non deve pretendere di sapere sempre esattamente dov'è e dove sta andando. Quindi scarpe comode, cartine in tasca per poter ritrovare l'albergo, macchina fotografica in mano e via per le calle e i campi.
Ovviamente un mio fine settimana non può prescindere da cibo e vino. Che a Venezia si riassume in cicheti e ombre. Ero partita preparatissima con un elenco di Bacari da fare invidia a una guida... Qualcuno l'ho trovato, con altri non ci ho neanche provato. Perché poi quando sei in giro, vedi una porta, senti un vociare e ti butti dentro, anche per ripararti dal freddo.
Abbiamo provato a concederci le polpette dell'Osteria alla Vedova (Ca' D'oro) ma era davvero impossibile.
Il quartiere migliore per mangiare e bere è, sicuramente, Canaregio soprattutto avvicinandosi al Ghetto. Nel mio tour personale di Venezia non poteva mancare una tappa al Timon (F.ta Ormesini) luogo tanto caro ai miei nonni. Ottimo il crostino con battuto di pancetta. E la selezione era davvero di tutto rispetto.
Per chi si sta chiedendo i prezzi di tutto questo, beh. Normalmente un bicchiere di vino va dai 2 ai 5 €, secondo il posto e, ovviamente, il vino. I cicheti vanno da 1 a 2/3 €. Quindi si può far del buono senza svenarsi! Mi raccomando la cartina in tasca e la voglia di perdersi a Venezia!
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